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Randazzo

From Etnapedia
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Randazzo
n/d
Stemma di Randazzo

Immagine panoramica di Randazzo
Dati amministrativi
Nazione n/d
Forma di governo n/d
Sindaco n/d
Territorio
Coordinate X: n/d Z:n/d
Altitudine n/d b.s.l.m.
Superficie n/d blocchi²
Abitanti n/d (n/d)
Altre informazioni
Nome abitanti n/d
Patrono n/d
WORK IN PROGRESS (Rannazzu in siciliano) è un comune italiano di 11.215 abitanti della provincia di Catania in Sicilia.
Randazzo (4570060729).jpg


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Geografia 

Sorge sul versante nord dell'Etna, a 765 m sul livello del mare, sull'ultimo ciglione lavico di una colata preistorica, erosa dalle acque dell'Alcantara, che scorre ai piedi del suddetto ciglione. È un importante nodo strategico da cui sono facilmente raggiungibili i centri di Catania (65 km), Messina (73 km), e Enna (105 km). Randazzo si collega con la costa jonica attraverso lo sbocco sulla litoranea di Fiumefreddo di Sicilia, da cui dista 30 km; e con la costa tirrenica attraverso lo sbocco sulla litoranea di Capo d'Orlando, da cui dista 60 km. Presenta due frazioni principali: Montelaguardia (a est del paese) e Murazzo Rotto (a ovest dell'abitato).

Il territorio presenta una vasta exclave sita al confine con la provincia di Enna, tra i comuni di Adrano, Centuripe, Regalbuto e Troina.

Storia 
L'origine del nome e l'origine della città 

Di origine prettamente medioevale, giace però su un territorio in cui si sono incontrate le più disparate civiltà: greci, romani, bizantini, ebrei, arabi, normanni, aragonesi hanno lasciato tracce di alto valore documentario ed artistico in essa. Le origini del suo nome sono tuttora un mistero legato alla sua fondazione. Le antiche mura e i resti di un bagno che ancora oggi rimangono a Randazzo, ci attestano che qui c’era un centro di abitazione sin dal tempo dei Romani in Sicilia, anzi l’Arezzo, Filoteo degli Omodei, il Riccioli ed altri vogliono che Randazzo fosse abitata prima delle colonie greche. Diamo qui di seguito le versioni attualmente accreditate:

Il toponimo deriverebbe, secondo l’Amari (Storia dei musulmani di Sicilia), da un patrizio bizantino governatore di Taormina degli anni 714-745 (VIII secolo) di nome Randàches (o Randag). Esso compare per la prima volta in un diploma di Ruggero II del 1144, al quale segue, alla metà del XII secolo, un privilegio dello stesso Ruggero concernente gli abitanti di S. Lucia in territorio di Milazzo, i quali sono equiparati ai "lombardi Randacii". Esso proverebbe il precedente insediamento di una colonia di "lombardi" nel territorio randazzese, che si aggiunse al preesistente nucleo greco. Attorno al 1154 il geografo arabo del re Ruggero II El-Edrisi descrive Randazzo come un villaggio "del tutto simile ad una cittadina con un mercato che pullula di mercanti e artigiani", testimoniandone il particolare periodo di prosperità economica.
Lo storico Arezzo crede invece che Randazzo sia sorta sulle rovine di quella “Trinacium” (da Tiracia, città fondata da coloni greci) che fu distrutta dagli arabi nel IX secolo, il cui nome, corrompendosi, sarebbe divenuto Rinacium, da cui Randadum.
È opinione del geografo Filippo Cluverio che l’odierna Randazzo sorgesse nel luogo già occupato dall’antica "Tissa", questa ipotesi è suffragata da reperti archeologici rinvenuti nella zona e risalenti al periodo greco e attraverso Tissa si sarebbe sviluppata la civiltà ellenica lungo la Valle dell’Alcantara (l’antico Akenises). Anche Cicerone nomina l’antica Tissa nelle sue orazioni contro Verre, come soggiorno di laboriosi agricoltori che non poterono opporsi alle vessazioni di quel rapace pretore inviato dai romani in Sicilia.

Della cittadina, che si trova a 754 m s/m, sembra accertata, tuttavia, la presenza di insediamenti umani nel territorio dell’attuale Randazzo a partire dal VI secolo a.C., come testimoniano i numerosi reperti archeologici risalenti a quell’epoca rinvenuti nelle contrade S. Anastasia e Mischi. Gli esiti di ulteriori campagne di scavo attesterebbero la persistenza di agglomerati abitati nelle epoche successive fino all’epoca della dominazione araba dell’isola, durante la quale Randazzo pare abbia assunto un rilevante ruolo strategico, mantenuto, in seguito, durante il periodo normanno, al quale risale l’edificazione del presidio munito e della cinta muraria. E fu proprio alla sua particolare posizione strategica nell’itinerario che, dall'interno dell’isola, portava da Palermo a Nicosia per poi diramarsi nelle due direzioni di Catania o Messina che Randazzo dovette la sua configurazione di città possesso del demanio regio e sottratta, per questo, alle infeudazioni. Infatti Randazzo diviene città demaniale della Vallo di Demone e gli viene dato l’appellativo di “Plaena” da Federico II nel Parlamento di Messina dell’anno 1233, e la santa patrona della città è Maria SS. Assunta.. Ma l'attuale città è di origine bizantina e infatti a pochi chilometri da Randazzo si possono visitare i ruderi dì antiche chiese bizantine chiamate Cube.

Sino al sec. XVI vi si parlavano tre lingue: il greco nel quartiere San Nicola, il latino nel quartiere Santa Maria e il lombardo nel quartiere San Martino, essendosi la città formata dall'unione di tre differenti gruppi etnici; ad opera dei lombardi divenne una roccaforte dei re normanni in lotta contro gli arabi. Randazzo ha conservato quasi interamente il suo aspetto medievale essendo stata sempre risparmiata dal vulcano pur essendo il comune più vicino al cratere centrale dell’Etna (15 km circa).

Generali Parlamenti di Sicilia tenutesi a Randazzo 
Il primo sarebbe stato convocato nel Monastero di San Domenico da Federico III di Sicilia detto il Semplice, per sancire la definitiva sottomissione del partito Chiaramontano che faceva capo alla Famiglia Chiaramonte.
Il secondo venne indetto da Artale II Alagona, tutore della Regina Maria di Sicilia, per proclamare questa erede al trono di Sicilia, e si tenne nella (Chiesa di San Nicola), dopo il 1377.
Il terzo venne convocato dalla Regina Bianca di Navarra il 3 luglio 1411.
Il quarto si tenne, sempre nella (Chiesa di San Nicola), nel 1411 sotto Ferdinando I d'Aragona.
Il quinto si tenne, sempre nella (Chiesa di San Nicola), nel 1414 sotto Ferdinando I d'Aragona.

Attualmente conserva il titolo di conte e signore di Randazzo, don Vincenzo Maria Paolo Federico Aimone Santoro di Randazzo e Letojanni, assistente al Soglio Pontificio.

Seconda guerra mondiale 


Per approfondire, vedi Bombardamenti di Randazzo.

La particolare collocazione della città come snodo nelle comunicazioni della parte interna della Sicilia la fece scegliere, come sede nel 1943 del comando militare tedesco durante la seconda guerra mondiale. La città venne quindi bombardata duramente dagli Anglo-Americani e soprattutto le incursioni aeree continuarono a martoriarla dopo l'abbandono dei militari tedeschi. Gli alleati infatti avevano avuto delle informazioni errate e sospettavano che a Randazzo vi fossero nascoste ingenti truppe tedesche.

Monumenti e luoghi d'interesse 
Palazzo Reale (Casa Scala) 

Costruito sotto gli ultimi re normanni. In questo palazzo soggiornarono:

Giovanna Plantageneto figlia di Enrico II d'Inghilterra e moglie di Guglielmo II di Sicilia;
Costanza d'Altavilla moglie dell’Imperatore Enrico VI lo svevo;
Enrico VI di Svevia;
Federico II di Svevia;
tutta la corte aragonese, fra cui Giovanni e Federico III;
nel 1535 Carlo V d'Asburgo, di passaggio per Randazzo.

Anticamente il comune lo vendette alla famiglia Chillia e poi passò alla famiglia Scala e ancora oggi è segnalato, nei libri d’interesse artistico e turistico, come Casa Scala o Palazzo Scala, ed è sito nel quartiere di San Martino, prospiciente in via Umberto I° e confinante da levante con via Vagliasindi e da ponente via Mercurio. In stile gotico, a tre piani fuori terra, composto di un piano terreno con tre arcate di essi ne esiste solo una (Via Volta Scala), di un primo piano pericolante, in seguito al terremoto del 2 gennaio 1693. “..Fu abbassato del pari il terzo Piano Superiore ove albergò l’Imperatore Carlo V, piccola porzione del quale oggi serve di Casa Comunale, sotto alla quale vi è l’Officina Postale, e la stanza della Guardia Urbana, per il Buon Ordine in questa Città…” Esso fabbricato aveva dalla parte di prospetto (Via Umberto) sette finestre bifore al primo piano, ed altrettante al secondo piano. Dopo la demolizione del secondo piano, in seguito a modifiche subite da detto palazzo, le finestre del primo piano in parte furono convertiti in finestroni moderni, e solo rimangono delle antiche costruzioni due finestre a colonnine all’angolo sud-ovest di esso fabbricato e la finestra murata (Via Lombardo) da cui si affacciò Carlo V che in suo onore fu chiusa affinché nessuno mai più potesse servirsene.

Museo Archeologico Paolo Vagliasindi 

Il Castello in una cartolina di inizio '900 Il Museo Archeologico "Paolo Vagliasindi" ospitato nella fortificazione del Castello “Carcere” raccoglie i reperti ritrovati in contrada S. Anastasia a Randazzo dall'archeologo Paolo Vagliasindi. La collezione, tra le più importanti della Sicilia, comprende pezzi del VI – III secolo a.C. tra cui l’Oinochoe che per la raffigurazione del mito di Fineo è uno dei quattro esemplari rimasti al mondo. Il Museo è suddiviso in 5 sale:

nella sala centrale Oinochoe oltre ai pezzi più pregiati della collezione sono esposti oggetti in bronzo e la raccolta numismatica di Paolo Vagliasindi;
la sala Jonica ospita i pezzi più antichi con reperti di età ionica e corinzia;
nella sala della Ceramica Nera sono esposti esemplari di età attica ricoperti da vernice nera;
la sala Attica espone ceramiche di manifattura attica del V secolo a.C.;
nella sala Ellenistica sono esposte ceramiche di epoca ellenistica del IV secolo a.C.

In una sala del Castello è collocata la collezione di Pupi Siciliani della famiglia Russo composta da 37 marionette che rappresentano i personaggi dell’epopea storica della chanson de Roland. La collezione fu realizzata tra il 1912 e il 1915 dallo scultore Emilio Musumeci e utilizzata dal puparo messinese Ninì Calabrese. Collezione di grande valore che è servita per allestire una rappresentazione alla presenza del Re Umberto II.

Museo Civico di Scienze Naturali 

Il Museo Civico di Scienze Naturali ospita la collezione Ornitologica Priolo composta da 2250 esemplari di uccelli italiani ed esotici tra i quali il Grifone dell’Etna e l’Avvoltoio dagli anelli che, ormai estinti, fino a qualche decennio fa solcavano i cieli dell’Etna e la collezione Naturalistica Lino composta da fossili, minerali, rocce e conchiglie ritrovate in Sicilia. Il Museo è suddiviso in 6 sale:

sala n. 1 Geologia (collezione Lino);
sala n. 2 Fauna Marina (collezione Lino);
sala n. 3 Fauna Esotica;
sala n. 4 Uccelli Esotici;
sala n. 5 Fauna di Sicilia (Diorama del Grifone);
sala n. 6 Collezione Ornitologica Priolo;
Grotta Del Gelo 
Grotta del Gelo
Parco Polivalente Sciarone 

Il Parco Polivalente Sciarone è il polmone verde della città. Si trova a poca distanza dal centro ma immerso nell’ambiente unico del Parco dell’Etna. Nel parco è possibile passeggiare nel “sentiero natura” ed osservare le diverse colate laviche che hanno lambito Randazzo, la flora composta da alberi di betulla, castagno e roverella ed anche la fauna etnea costituita da volpi, istrici, ricci e conigli selvatici che rendono questo ambiente molto suggestivo. All’interno è anche disponibile un’area attrezzata per pic nic con 5 punti cottura, 16 tavoli (per un totale di 128 posti a sedere) acqua potabile e 4 servizi igienici.

Manifestazioni ed Eventi 
Feste Patronali 

Il 15 agosto si tiene la festa in onore di Maria SS. Assunta, patrona del paese. Nel primo pomeriggio lungo la via Umberto viene fatta sfilare "a Vara" un fercolo risalente al XVI secolo, alto circa 18 metri. Sulla Vara trovano posto circa trenta bambini che raffigurano i misteri della morte, dell'assunzione e dell'incoronazione della Vergine Maria.

Il 19 marzo in onore di S. Giuseppe, compatrono della città, scuole e uffici pubblici restano chiusi e nel pomeriggio si svolge fin dal 1982 una tradizionale fiaccolata. Tale fiaccolata ricorda un presunto miracolo di San Giuseppe, che nel marzo 1981 salvò Randazzo dalla minaccia della lava. Template:Finestra Template:Schede

Struttura della voce

Una voce su un comune ne fornisce le caratteristiche, organizzate in maniera coerente ed omogenea, mediante una tabella riassuntiva (il template Template:Tl) e una descrizione.

Template:Divisione Amministrativa

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Tutte le voci relative ai comuni italiani si aprono con una tabella (posta in alto a destra) che ne riassume i dati identificativi principali. La tabella è generata mediante il template Template:Tl, le cui istruzioni di compilazione sono presenti alla pagina apposita.

Stemma

Il template permette di visualizzare lo stemma del comune. A tale scopo è necessario indicare nel parametro Stemma il nome dell'immagine da visualizzare. Tale immagine deve essere stata caricata sul database di Wikipedia (vedi Aiuto:Upload), preferibilmente in formato .png, con il titolo NomeComune-Stemma.png. Nella descrizione dell'immagine va inserito il Template:StemmiComunaliItaliani seguendone accuratamente le istruzioni.

L'autorizzazione all'utilizzo dello stemma va richiesta all'amministrazione comunale competente, secondo quanto indicato alla pagina Progetto:Coordinamento/Immagini#Stemmi.

Mappa

Il template include una una mappa dell'Italia sulla quale un punto rosso (Red pog.svg) indica la posizione del comune, riferita alla casa comunale. Il posizionamento del punto sulla mappa deriva dai dati di latitudine e longitudine forniti negli appositi parametri del template Template:Tl.

Modello di voce

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Vista l'estensione della voce tutte le informazioni sono state spostate all'indirizzo sopra linkato.

Categorie

Ogni comune deve apparire, fra le categorie che raggruppano le suddivisioni amministrative italiane, solo in quella che raggruppa i comuni della sua provincia d'appartenenza, ad esempio Categoria:Comuni della provincia di Napoli).

Non devono essere invece inserite le categorie del tipo Comuni della Campania e Comuni dell'Italia, mentre possono essere inserite altre categorie ritenute opportune, come ad esempio Categoria:Comuni sparsi della Campania.

Esempio di come sono organizzate le categorie per una regione.

Monitoraggio

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Aiutaci a monitorare lo stato dell'arte dei comuni segnalando quelli che rispettano le linee guida all'indirizzo sopra linkato.

Elenco comuni

Questi elenchi possono essere utilizzati per controllare vandalismi e modifiche errate che interessano le voci dei comuni.

Variazioni amministrative

Cosa fare in caso di istituzione o soppressione di comuni

In caso di istituzione, soppressione, accorpamento, scissione o fusione di comuni occorre aggiornare/controllare il contenuto delle seguenti voci:

Partecipanti

Firmare con data e ora e posizionarsi in ordine alfabetico.

  1. Alberto Capponi (msg) 14:45, 25 feb 2011 (CEST)
  2. Alphacentauri2007 (msg) 18:43, 7 mag 2012 (CEST)
  3. Angelo Not (msg) 14:45, 29 set 2010 (CEST)
  4. Antal (msg) 20:43, 16 apr 2011 (CEST)
  5. Anthos (msg) 17:35, 27 set 2010 (CEST)
  6. Archenzo (msg) 09:38, 01 ott 2010 (CEST)
  7. Arzino (msg) 15:01, 26 ago 2011 (CEST)
  8. As (msg) 11:58, 05 mag 2012 (CEST)
  9. Awd (msg) 16:34, 18 ott 2010 (CEST)
  10. Beppeveltri (msg) 16:17, 25 ott 2010 (CEST)
  11. Ceppicone 18:17, 06 mar 2014 (CEST) (Tempo permettendo)
  12. Dapa19 21:19, 25 set 2010 (CEST)
  13. faccio parte del progetto quasi forzatamente: il patrolling sulle voci dei comuni è un'attività quasi quotidiana--Dedda71 (msg) 13:03, 27 set 2010 (CEST)
  14. Ermanon 20:40, 27 set 2010 (CEST)
  15. Fabio R Scrivi un messaggio 16:40, 10 ott 2014 (CEST)
  16. FeltriaUrbsPicta (msg) 02:58, 14 gen 2013 (CET)
  17. Fra.lizzano (msg) 22:58, 15 ott 2010 (CEST)
  18. Franc rc (msg) 18:33, 2 gen 2011 (CET)
  19. Franx2552 20:05, 28 set 2010 (CEST)
  20. Fras.Sist. (msg) 18:13, 27 apr 2011 (CEST)
  21. Gac 21:37, 26 set 2010 (CEST)
  22. Giangibbo (scrivimi) 23:03, 12 nov 2010 (CET)
  23. Gianlucas --Gianlucas (msg) 21:39, 3 mag 2012 (CEST)
  24. __Giuseppe Bruno__ (msg) 19:22, 22 lug 2012 (CEST) (per tutta l'area della Provincia di Foggia, del Molise e di Roma)
  25. Gvf 12:37, 30 set 2010 (CEST)
  26. sono interessato a qualsiasi progetto che posssa aiutare Wiki. --Karlmarx67 (msg) 18:15, 12 mag 2012 (CEST)
  27. kiuz 15:17, 8 gen 2011 (Cisternino, Valle d'Itria, varie fotografie WikiCommons)
  28. Lobufalo-msg 20:56, 30 set 2010 (CEST)
  29. LUCA p - dimmi pure... 23:39, 27 set 2010 (CEST)
  30. Lupiae 10:29, 25 mag 2011 (CEST)
  31. Markos90 17:45, 25 set 2010 (CEST)
  32. McBoing 99 mi iscrivo solo ora, ma contribuisco da sempre... solo su questo progetto 12:02, 22 dic 2012
  33. Maxx1972 (msg) 16:47, 13 gen 2011 (CET)
  34. Melkor II scrivimi 00:07, 28 set 2010 (CEST)
  35. Mraxani52 (msg) 18:17, 9 lug 2011 (CEST)
  36. --Nicolabel 18:30, 12 mag 2012 (CEST)
  37. Paolotacchi (msg) 22:14, 22 ott 2010 (CEST)
  38. --Registrato2013[discussioni] 20:25, 28 lug 2014 (CEST)
  39. Simon Scusami se sono ragioniere! 21:33, 6 feb 2011 (CET)
  40. Stefano Nesti 17:40, 25 set 2010 (CEST) (per Firenze, dintorni e standardizazioni)
  41. Teocrito (scrivimi) 15:25, 1 nov 2010 (CET)
  42. UMBERTOBASILICA 18:19, 25 set 2010 (CEST)
  43. Upis10 (msg) 14:52, 13 magg 2011 (CET)
  44. Vale93b 15:03, 23 lug 2012 (CEST) varie ed eventuali, con particolare attenzione al varesotto.
  45. Vid395 (msg) 17:02, 26 mar 2011 (CET)
  46. Von Vikken (msg) 15:11, 25 mag 2011 (CEST) Per Venetico e per le mappe comunali.
  47. walterespedito 18:18, 28 set 2010 (per Cisternino e Valle d'Itria)

Ex partecipanti

Progetti derivati

Progetti simili

Collegamenti esterni

Comuni italiani